Può un’opera esposta al pubblico generare sentimenti soggettivi, teneri, intimi e interiori?

Sabato 19 dicembre alle 12.00 sarà inaugurata a Prato l’opera SHY, di Antony Gormley, che rimarrà esposta per sei mesi in piazza Duomo, luogo simbolico e cuore della città segnato dalle opere di Donatello e Filippo Lippi. 

La cerimonia di inaugurazione si terrà presso il Palazzo Comunale, Piazza del Comune, Prato e causa Covid-19 potrà essere seguita esclusivamente in diretta sui canali Social di Città di Prato e Comune di Prato.

Parteciperanno: Matteo Biffoni, Sindaco del comune di Prato, Valerio Barberis, Assessore all’urbanistica e ambiente, Simone Mangani, Assessore alla cultura di Prato, Lorenzo Bini Smaghi, Presidente della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, Mario Cristiani, Presidente di Associazione Culturale Arte Continua APS, insieme allo stesso Antony Gormley, in diretta web dal suo studio di Londra, presenteranno l’opera e il significato del suo dialogo con la città. 

Realizzata con 3600 kg di ghisa, e alta 4 metri, SHY porta in una piazza del XVIII secolo i materiali e i metodi della rivoluzione industriale. L’artista utilizza la dimensione per attivare lo spazio e invitare chi ne è partecipe a prendere coscienza della propria posizione, costantemente in movimento nello spazio e nel tempo. Sfruttando una struttura architettonica semplice, SHY vuole evocare la timidezza nella sua stessa esposizione. Nelle parole dell’artista:

“Voglio fare qualcosa che sia sicuro della sua presenza come punto di riferimento, ma che all’esame si connetta con il nostro io interiore e si confronti con quelle emozioni umane più timide e silenziose come la tenerezza e la vulnerabilità”.

Antony Gormley (Londra, 1950), ha posto al centro della sua ricerca artistica il rapporto tra il corpo, come sede della mente, in relazione agli spazi architettonici o naturali con cui si relaziona. Egli presta particolare attenzione alla collocazione della sua arte in spazi pubblici accessibili, nel suo lavoro possiamo trovare una forte attenzione alla politica ambientale e sociale che lo caratterizza. Gormley insiste da sempre sul fatto che il silenzio e l’immobilità della scultura sono le sue qualità più forti, che le permettono di essere aperta a tutti i nostri pensieri e sentimenti. In contrasto con la tradizione, secondo cui la scultura sostiene e celebra il potere politico e religioso, il progetto di Gormley cerca di riconoscere e catalizzare l’esperienza soggettiva. C’è sia empatia che umorismo in questo lavoro, con il quale l’artista desidera rianimare il potenziale dell’arte nel regno collettivo per celebrare la vita quotidiana. 

L’istallazione dell’opera di Gormley testimonia il costante impegno del Comune di Prato nell’aggiornamento della sua identità contemporanea, grazie anche all’azione propositiva svolta negli ultimi trent’anni dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. La Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, che gestisce il Centro Pecci, è il punto di riferimento per la promozione della produzione artistica contemporanea in Toscana, oltre che per la collaborazione tra i soggetti che operano nella Regione. Questa collaborazione si è sviluppata nel contesto di una crescente consapevolezza ambientale. Negli ultimi anni Prato ha sviluppato importanti politiche di riciclo delle acque industriali, riciclo dei tessuti e risparmio energetico. Il rapporto sempre più stretto della città con i partner istituzionali europei ha fatto sì che la Prato dell’innovazione e dell’economia circolare sia uno scenario perfetto per una collaborazione artistica internazionale.

In questo quadro si è sviluppato per affinità il coinvolgimento dell’Associazione Arte Continua, nata con l’obiettivo di connettere la Comunità internazionale dell’arte con le comunità locali e a valorizzare la cultura della circolarità, della forestazione e del green deal come motore di cambiamento, e come frontiera di sperimentazione sociale legata ai temi di una nuova vivibilità dei centri abitati “Ricentrando” con gli artisti della comunità internazionale dell’arte le periferie e le zone industriali. 

Grazie alla collaborazione con l’Associazione Arte Continua, si è concretizzata l’opportunità di installare nel centro di Prato l’opera SHY di Antony Gormley, con cui l’Associazione ha un forte legame e ha realizzato in passato progetti di arte pubblica.

Si ringraziano Confindustria Toscana Nord, CNA Toscana Centro e Confartigianato Imprese Prato per il supporto alle attività didattiche che saranno realizzate nei prossimi mesi dal Centro Pecci a partire dall’opera di Gormley.


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